I bambini sono al sicuro online?
Secondo un recente studio fatto da una società che si occupa di sicurezza informatica e privacy è emerso che il 40% dei bimbi italiani condividerebbe informazioni con “amici” virtuali (estranei conosciuti in rete).
L’indagine, condotta tra maggio e ottobre 2021, aveva lo scopo di indagare secondo le abitudini della generazione Alpha (bambini dai 5 ai 10 anni) in merito all’uso dei dispositivi tecnologici e la loro consapevolezza circa i rischi nei quali potrebbero incorrere navigando in rete.
Lo stesso studio ha evidenziato anche che il 43% dei bambini usa ogni giorno il telefonino e solo il 25% ha detto di preferire trascorre il tempo insieme con i coetanei senza tablet o smartphone.
Molti genitori sorridono del fatto che i bambini siano spesso più bravi di loro nell’uso di smartphone e tablet.
Nonostante questo non hanno la malizia di capire ne le potenzialità e tantomeno i rischi di questi dispositivi.
È stato chiesto ai bambini se sarebbero disposti a condividere con amici virtuali le informazioni personali sul luogo in cui vivono o vanno a scuola, il 40% ha appunto affermato che risponderebbe tranquillamente, “perché un amico virtuale è pur sempre un amico”.
È dunque molto importante monitorare costantemente i bambini mentre utilizzano i dispositivi connessi, ma ancor più sensibilizzarli e spiegare loro che internet è un posto dove ci sono persone buone ma anche persone cattive, un po come si spiega il mondo al di la delle mura domestiche.
Non accettare caramelle dagli sconosciuti e non parlare con nessuno senza il permesso di un adulto responsabile, quanti hanno sentito questa frase?
Queste frasi valgono tanto nella vita reale quanto in quella virtuale!
Come nella vita reale anche in quella virtuale possiamo incontrare persone che vogliono ingannarci. E’ importante, dunque, fare attenzione.
Noi sosteniamo che internet sia anche un mondo pieno di opportunità per i bambini, per questo con la giusta attenzione da parte dei genitori i bambini possono imparare moltissime cose.
Sarebbe assurdo se un genitore non permettesse ad un bambino di andare a giocare con altri bambini al parco per paura così è anche il mondo digitale. Dobbiamo ammettere l’importanza e la possibilità di informazione così come dobbiamo ammettere la necessità di attenzione da parte dei genitori.