ANDROID 16KB – Tutto quello che devi sapere entro il 1° novembre 2025
A partire dal 1° novembre 2025, tutte le applicazioni Android pubblicate sul Google Play Store (sia nuove che aggiornamenti di app già esistenti) dovranno essere compatibili con la paginazione della RAM a 16KB. Questo cambiamento, imposto da Google e dal team di sviluppo di Android, non è una semplice formalità tecnica: rappresenta un aggiornamento fondamentale che potrebbe bloccare la pubblicazione di applicazioni che non rispettano questo requisito.
Ma cosa significa davvero “supportare la paginazione a 16KB”? E perché questo cambiamento è così importante per sviluppatori, aziende e titolari di applicazioni mobile?
Per chi gestisce un’app aziendale o un’app di servizio al cliente, questa transizione può sembrare un dettaglio nascosto nelle note tecniche, ma la realtà è diversa: non aggiornare in tempo la tua app significa rischiare di non poter più distribuire aggiornamenti, perdere competitività e, soprattutto, compromettere l’esperienza dei tuoi utenti.
Noi di Mine Consulting SRL siamo specializzati nello sviluppo di applicazioni mobile e web, con una forte esperienza nel mondo Android, nelle sue librerie native e negli ecosistemi software che girano intorno. Questo ci permette di offrirti non solo un supporto tecnico di alto livello, ma anche una visione strategica: come trasformare un obbligo tecnico in un’occasione per migliorare stabilità, performance e competitività della tua app.
Cosa vuol dire “paginazione della RAM a 16KB”?
Per capire perché questo aggiornamento è rilevante, partiamo da un concetto di base: la paginazione della RAM.
I sistemi operativi moderni, incluso Android, utilizzano un meccanismo chiamato memoria virtuale. Questo permette di gestire in modo efficiente la RAM suddividendola in pagine: blocchi di memoria di dimensioni fisse che possono essere caricati, scaricati o mappati quando necessario.
Fino a oggi, la dimensione di pagina più comune in Android era di 4KB. Con Android 16KB page size, Google introduce l’obbligo di usare pagine da 16 kilobyte, una scelta dettata da motivazioni sia prestazionali sia di sicurezza.
Il problema nasce perché molte librerie, specialmente quelle compilate in linguaggio nativo (C/C++ tramite NDK), sono state progettate per lavorare con una dimensione di pagina da 4KB. Questo significa che se non vengono ricompilate correttamente, potrebbero andare in crash o non funzionare affatto sui dispositivi che utilizzano il nuovo schema di paginazione.
Se la tua applicazione non viene adeguata, rischi seriamente di non poterla più pubblicare o aggiornare sullo store dopo novembre 2025.
Che cos’è una libreria nativa?
Le librerie native in Android sono file binari con estensione .so (shared object) compilati tipicamente in linguaggi come C o C++ tramite il NDK (Native Development Kit). Queste librerie vengono caricate direttamente dal sistema operativo e interagiscono con l’hardware in maniera molto più diretta rispetto al codice scritto in Java o Kotlin.
Ma perché vengono utilizzate?
- Performance
- Compatibilità multipiattaforma
- Accesso a funzionalità di basso livello
Esempi comuni di librerie native che potresti già avere nella tua app senza nemmeno saperlo:
- motori grafici (OpenGL, Vulkan, Unity, Unreal Engine),
- librerie per il riconoscimento vocale,
- codec audio/video,
- SDK di terze parti (pubblicità, analytics, pagamenti).
Il problema della transizione a 16KB è che molte di queste librerie non sono ancora compatibili, e dipende dai fornitori terzi aggiornarle. Tuttavia, il tuo ruolo come titolare dell’app è verificare la catena di dipendenze e intervenire dove necessario.

La mia app non usa NDK nativo: devo preoccuparmi?
Questa è una delle domande più comuni che ci pongono i nostri clienti. La risposta breve è: sì, devi comunque preoccuparti.
Anche se non hai mai scritto una riga di codice in C o C++, è altamente probabile che la tua app utilizzi librerie di terze parti che contengono binari nativi.
Esempio concreto:
- Usi Firebase per il machine learning? Alcuni moduli includono librerie .so.
- Usi un SDK di advertising? Spesso contengono codice nativo.
- Hai integrato un player video avanzato? Sicuramente utilizza codec nativi.
In altre parole: non puoi dare per scontato che la tua app sia “immune” solo perché hai sviluppato tutto in Java o Kotlin. Ogni libreria inclusa nel tuo progetto potrebbe trascinarsi dietro un pezzo di codicenativo non compatibile con 16KB.
Questo è uno dei punti in cui il supporto di una società come Mine Consulting SRL diventa cruciale: non solo abbiamo l’esperienza per identificare rapidamente le librerie a rischio, ma possiamo anche sviluppare workaround o sostituire componenti critici nel caso in cui i fornitori non rilascino aggiornamenti in tempo.
Il problema esiste solo su Flutter o altre tecnolgie cross-platform?
Questa è una domanda che molti sviluppatori e aziende ci pongono:
“Se la mia app è sviluppata in Flutter (o React Native, Xamarin, Ionic, ecc.), devo preoccuparmi comunque della compatibilità con la paginazione a 16KB?”.
La risposta è chiara: sì, il problema riguarda tutte le applicazioni Android, indipendentemente dal framework con cui sono state sviluppate.
Flutter e React Native, così come altre tecnologie cross-platform, si appoggiano comunque a librerie native per dialogare con il sistema operativo Android e per accedere alle funzionalità dell’hardware. Esempi: motore Skia di Flutter, moduli di React Native per video o localizzazione, SDK di Xamarin.
In tutti questi casi, la presenza di librerie native rende l’applicazione soggetta agli stessi vincoli delle app Android sviluppate interamente in Java o Kotlin.
Per questo, Mine Consulting può aiutarti anche se utilizzi Flutter o framework simili: analizziamo plugin e dipendenze, aggiorniamo o sostituiamo librerie critiche e testiamo su dispositivi reali con supporto a 16KB.
Come posso risolvere?
La buona notizia è che esiste un percorso chiaro per affrontare questa transizione. Tuttavia, è un percorso che richiede competenze tecniche avanzate e una forte conoscenza dell’ecosistema Android.
Ecco i passi principali:
- Audit tecnico dell’app
- Verifica della compatibilità
- Aggiornamento o ricompilazione
- Testing intensivo
- Pubblicazione conforme
Noi di Mine Consulting possiamo seguirti in ogni fase di questo processo. La nostra esperienza nello sviluppo mobile e web, unita alla conoscenza diretta di Android e delle sue evoluzioni, ci rende il partner ideale per trasformare un obbligo tecnico in un’occasione di crescita.
Non aspettare l’ultimo minuto: più ci si avvicina alla scadenza, più diventerà difficile trovare risorse e soluzioni rapide. Contattaci oggi stesso per pianificare insieme il percorso di adeguamento della tua app.